the story behind Club Animals

- Lo avete sentito anche voi? - È il Coniglio che parla per primo. Come mossi da fili invisibili tutti si raccolgono subito intorno a lui. Aguzzano le orecchie. I suoni della Terra sono pochi e i giorni sono ormai silenziosi ma anche sforzandosi gli altri animali non riescono a cogliere alcun rumore. - Non la sentite? É come una melodia! - incalza il Coniglio. Gli altri lo guardano straniti, si fidano del Coniglio e del suo udito sensibile, ma per loro l'aria è ferma e la notte placida. - Seguitemi! – grida allora e parte veloce nel buio. Gli altri animali non perdono tempo e gli sono subito dietro. Ognuno coi suoi tempi e le sue zampe, ognuno con la sua speranza su quel suono sconosciuto, ognuno con un pensiero che ha la forma di un sogno.

Corrono e non sanno dire se per minuti, ore o giorni. Corrono veloci, attraverso lande desolate e città distrutte. Corrono, fino a quando non si fermano.

Davanti a loro c'è un edificio, una grossa scatola nera che ha le sembianze di una balena. Adesso quel suono così lontano è chiaro e nitido. Lo sentono tutti, si diffonde nelle loro vene e nei loro cuori. É una litania melodica, ripetitiva e bellissima. È musica.

Il Coniglio entra per primo, gli altri a seguire. L'edificio è vuoto e ribolle di note e percussioni. Strabuzzano gli occhi, si fanno più vicini, quasi intimoriti.

É un un futuro non troppo distante e sulla Terra sono rimasti soli. Non sanno perché e forse non gli importa nemmeno. La musica continuerà per sempre o si fermerà tra poco. Le domande sono tante, così profonde ma così inutili ora.

Qualcuno arriverà e ci sveglierà tutti? Siamo dentro ad un sogno virtuale? Siamo dentro qualcosa creato solo per noi? Stiamo veramente provando queste sensazioni? Siamo Club Animals o una lunga stringa di codice?

Tutto ciò non è dato sapere. Quello che conta è che sta succedendo adesso. La musica continua e sembra sempre più alta, si innalza nel cielo scuro e li riempie di vibrazioni. Gli animali ora si muovono, si spingono, corrono e ridono. É quella che gli umani chiamavano festa.

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